11/05/2012 – Rinviato l’esame del Quinto Conto Energia. La Conferenza delle Regioni, che doveva pronunciarsi ieri sui decreti del Governo per gli incentivi alle rinnovabili, ha condizionato il via libera sui due provvedimenti all’accettazione da parte del Governo di una serie di richieste. Come riportato da Massimo Giordano, assessore allo Sviluppo Economico e all’Energia del Piemonte e coordinatore della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni,
Fonte edilportale.com
il parere positivo arriverà quando saranno accolte le proposte che mirano a incrementare il tetto economico da 500 milioni a un miliardo e ad escludere dagli impianti soggetti a registro quelli di potenza inferiore a 20 kW, quelli pubblici di qualsiasi potenza, quelli con caratteristiche innovative e quelli a concentrazione. Prima delle richieste della Conferenza delle Regioni, l’Esecutivo aveva mostrato dei segnali di apertura, lasciando intravvedere modifiche per il Quinto Conto Energia. Mercoledì, infatti, la riunione tecnica della Conferenza Stato Regioni, sulla scia delle richieste avanzate dagli operatori del settore, ha proposto una serie di cambiamenti, recepiti dai tecnici dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico. Spiccano tra questi il sostegno al Made In e la proroga, dal primo luglio al primo ottobre, dell’entrata in vigore del nuovo sistema. I contenuti sono stati illustrati in dettaglio dall’on Stefano Saglia, capogruppo per il PdL in Commissione Attività Produttive della Camera, durante un intervento al Solarexpo di Verona. Il Made In potrebbe diventare uno dei criteri con cui attribuire la priorità per l’accesso ai registri. Allo stesso tempo, potrebbe essere riconosciuta una tariffa premiante a chi utilizza la componentistica Made In per gli impianti di potenza maggiore a 100 kw e a quanti intraprendono interventi per la sostituzione dell’amianto con i pannelli fotovoltaici. La premialità consistererebbe in una tariffa di 3 centesimi cumulabili con una riduzione del 10 per cento della tariffa base degli incentivi. Per quanto riguarda l’innalzamento della taglia per gli impianti che possono accedere ai registri, è stata ipotizzata la differenziazione tra opere private ed opere pubbliche. Nel primo caso, resterebbe fermo il limite di 12 kw. Al contrario, per le opere pubbliche potrebbe esserci un innalzamento fino a 50 kw. Tra le misure accolte dai Ministeri c’è infine il possibile innalzamento del tetto del cap fino a un massimo di 100 milioni. A detta di Saglia, si tratta di importanti decisioni tecniche. Nonostante il deputato abbia dichiarato che a suo parere non ci sarebbe stato bisogno di un Quinto Conto Energia, perché il Decreto Romani già prevedeva un contenimento della spesa dal primo gennaio 2013, fino alla scomparsa degli incentivi nel 2016, le modifiche cercano di evitare stravolgimenti nel settore. Si attende ora la definizione dei contenuti e l’eventuale assorbimento delle nuove richieste. Ricordiamo che secondo le bozze presentate dal Governo, il quinto Conto Energia prevede un taglio del 35% degli incentivi (leggi tutto), mentre il decreto per le altre rinnovabili allinea gli incentivi alla media europea e introduce meccanismi per governare la nuova potenza installata (leggi tutto).